Ai piedi dei Colli Berici, nel cuore della Valle dell’Agno, sorge il grazioso borgo di Montecchio Maggiore. Si trova in provincia di Vicenza e la sua fama è legata alla famosa tragedia shakespeariana di Romeo e Giulietta.

Il nome della cittadina deriva da monticulus, che significa piccolo monte. La successiva aggiunta Maggiore è semplicemente legata alla necessità di distinguere il borgo da altri con un nome simile.

Al di là delle probabili origini romane, Montecchio Maggiore ha subito nel corso del tempo numerose dominazioni, da parte ad esempio di Ezzelino da Romano, i Della Scala, i Visconti e poi da parte della Serenissima Repubblica di Venezia, arrivando poi ai francesi e agli austriaci.

Il patrimonio storico e artistico di Montecchio Maggiore è notevole, nonostante le non grandi dimensioni del borgo e merita di essere scoperto e apprezzato da tutti gli avventori.

Montecchio Maggiore: il borgo veneto di Romeo e Giulietta

Molti pensano che la trama di Romeo e Giulietta sia stata partorita integralmente da William Shakespeare ma in realtà non è così! La storia originaria è stata scritta infatti da Luigi Da Porto e la ambientò proprio a Montecchio Maggiore. Qui sorgono infatti due eleganti manieri, i cosiddetti Castelli di Romeo e Giulietta.Si trovano l’uno davanti all’altro, con solo un vallone a separarli: sembra che si guardino, come due innamorati infelici.

A Giulietta Capuleti è legato il Castello di Bellaguardia risalente alla metà del XIV secolo. La fortezza, sita sul monte di Montecchio Maggiore, è stata costruita per volere di Cangrande II e si caratterizza per la sua forma a L.

All’interno molto rimanda alla fanciulla Capuleti e al suo amore Romeo, con affreschi pregevoli realizzati negli anni 30′. Dopo una sosta nel bellissimo ristorante panoramico, che regala una vista sulla vallata sottostante, si può passare alla visita del Castello della Villa, dove avrebbe vissuto la famiglia Montecchi.

Anche questo maniero risale al XIV secolo e le sue torri sono state realizzate con un disegno a dente di sega, in riferimento alla particolare disposizione dei vari mattoni agli angoli. Il Castello di Romeo è oggi sede soprattutto di eventi culturali, mostre di grande richiamo e spettacoli organizzati dallo stesso comune di Montecchio Maggiore.

Tra le tappe imperdibili di un tour a Montecchio Maggiore c’è la Villa Cordellini Lombardi, progettata da Giorgio Massari nel ‘700, il quale si ispirò chiaramente al Palladio. Appartenne all’avvocato Cordellina Molin, ma i bellissimi giardini che circondano la villa furono voluti dal successivo proprietario Vittorio Lombardi.

Il salone principale è la vera meraviglia della villa, alla luce dei dipinti del Tiepolo e del soffitto affrescato da Cesare Ripa, il quale ha raffigurato il globo, aggiungendovi poi le figure di Scipione l’Africano e Alessandro Magno. Altrettanto belle sono la foresteria, le scuderie, i granai, le stalle e ovviamente il parco.

Montecchio Maggiore e dintorni

La visita di Montecchio Maggiore continua e non può non comprendere una sosta a Villa Lorenzoni, edificio neoclassico dell’800, la cui costruzione fu ordinata dall’omonimo avvocato Lorenzoni. Ospita il Museo Civico Giuseppe Zannato e custodisce reperti ornitologici, mineralogici, paleontologici e archeologici.

Tra i più belli edifici di culto di Montecchio Maggiore spicca senza dubbio la cinquecentesca Chiesa di San Pietro Apostolo, affiancata da un bel campanile rinascimentale: all’interno si trova una splendida pala d’altare di Giovanni Buonconsiglio, dipinta nel 1519 e raffigurante la Vergine del Buonconsiglio.

Altrettanto incantevole è anche il Duomo di Santa Maria e San Vitale del XIX secolo, costruito sui resti di una chiesetta dell’anno 1000. Oltre la facciata di chiaro stile neogotico e all’imponente campanile alto ben 72 m., è possibile ammirare all’interno della chiesa una pala d’altare quattrocentesca di Giovanni Antonio De Pieri, una Via Crucis in stile trecentesco e un Trittico, sempre del ‘400, in pietra viva.

Da Montecchio Maggiore è possibile raggiungere la vicina Vicenza, un gioiello plasmato dal Palladio che, proprio per questo, è stata dichiarata Patrimonio dell’UNESCO.

Un tour in città porta al Palladio Museum, al verdeggiante Parco Querini con l’ottocentesco Tempio del Piovene e soprattutto il Teatro Olimpico. Quest’arena è ispirata ai teatri dell’antica Grecia solo che è stato realizzato all’interno dallo stesso Palladio, che però non vide mai conclusa la sua opera, terminata nel 1585.

Il Teatro fu inaugurato mettendo in scena Edipo Tiranno e, allora come oggi, lascia esterrefatti la scena, la prospettiva, i bassorilievi e le decine di statue raffiguranti personaggi mitologici.