Tra le pieghe della Carnia, nel cuore del Friuli Venezia Giulia, sorge un borgo che non è solo bello da vedere, ma che racconta una storia di tenacia e memoria. Venzone è un gioiello medievale che nel 2017 è stato eletto “Borgo dei Borghi”, un titolo che non premia soltanto l’armonia delle sue pietre e dei suoi vicoli, ma soprattutto lo spirito di un’intera comunità. Chi arriva fin qui scopre un luogo che ha saputo rialzarsi dalle macerie del terremoto del 1976, tornando a vivere pietra dopo pietra. È proprio questo che rende Venzone più di una semplice destinazione turistica: è una lezione di resilienza trasformata in architettura, eventi e cultura.

Un borgo che affonda le radici nella storia

L’area dove oggi sorge Venzone era già abitata nel V secolo a.C. dai Celti, che sfruttavano la posizione favorevole lungo i percorsi naturali verso le Alpi. In seguito, i Romani ne fecero una tappa fondamentale della via che collegava Aquileia al Norico, l’antica regione corrispondente all’attuale Austria. Questa funzione di snodo ha accompagnato il borgo per secoli, rendendolo un punto di riferimento per viaggiatori, commercianti e pellegrini.

Nel Medioevo la sua importanza crebbe ulteriormente, tanto che venne dotato di una cinta muraria imponente, che ancora oggi circonda il centro storico. Camminare lungo le sue mura significa immergersi in un tempo in cui il borgo rappresentava una roccaforte strategica e un centro vitale della regione.

Il fascino di piazza del municipio e del duomo

Il cuore pulsante di Venzone è la piazza del Municipio, elegante e raccolta, dominata dal palazzo comunale costruito tra Quattrocento e Cinquecento. Le linee gotiche, la torre e le arcate conferiscono al complesso un aspetto solenne, ma al tempo stesso accogliente. La fontana al centro e i piccoli bar che vi si affacciano rendono questo spazio il punto di partenza ideale per scoprire il borgo.

Proseguendo lungo la via principale si incontra il duomo di Sant’Andrea Apostolo, costruito nel Trecento e quasi raso al suolo dal terremoto. La sua ricostruzione è un capolavoro di precisione: grazie alla tecnica dell’anastilosi, ogni pietra è stata catalogata e ricollocata nel punto esatto in cui si trovava, restituendo vita a un edificio che oggi appare immutato rispetto al passato. L’interno custodisce affreschi trecenteschi che raffigurano scene religiose, testimonianza dell’importanza spirituale e artistica del borgo.

Le mummie di Venzone: un enigma conservato nei secoli

Accanto al duomo si trova la cripta di San Michele, un edificio circolare che custodisce un tesoro tanto insolito quanto affascinante: le mummie di Venzone. Scoperte nel 1647, si sono conservate grazie a un particolare processo naturale provocato da una muffa che ha disidratato i corpi mantenendoli intatti.

Tra le figure esposte spicca “il Gobbo”, risalente al Trecento, affiancato da altre mummie datate tra XIX e XX secolo. La visita suscita stupore e curiosità: il silenzio della cripta, l’umidità e l’odore di muffa creano un’atmosfera sospesa, quasi irreale. Non si tratta soltanto di una curiosità macabra, ma di un tassello che contribuisce a rendere Venzone un borgo unico in Italia.

Il dramma del terremoto e la ricostruzione modello

Il 6 maggio 1976 Venzone conobbe la sua pagina più dolorosa. Una scossa di magnitudo 6.5 distrusse gran parte del borgo, causando decine di vittime e lasciando un cumulo di macerie dove un tempo sorgevano case, chiese e palazzi medievali. L’evento, ricordato in friulano con il nome di Orcolat (l’orco), segnò profondamente la memoria collettiva.

Eppure, proprio da quel dolore nacque una rinascita straordinaria. Gli abitanti, sostenuti da tecnici e volontari, decisero di ricostruire Venzone esattamente com’era prima, pietra dopo pietra. Fu un lavoro immenso, che durò quasi vent’anni, ma che restituì al borgo la sua identità originaria. La ricostruzione non fu solo materiale: divenne un modello internazionale di restauro e antisismica, tanto che a Venzone è stata istituita la SERM Academy, scuola internazionale di gestione delle emergenze sismiche.

Chi desidera approfondire questo capitolo può visitare la mostra permanente Tiere Motus ospitata a Palazzo Orgnani Martina, dove fotografie, documenti e testimonianze raccontano la tragedia e la rinascita.

Venzone in festa: tra lavanda e zucche giganti

Venzone non vive solo di storia. Durante l’anno si anima con eventi che trasformano il borgo in un palcoscenico di colori e profumi. In estate le vie si riempiono di bancarelle e decorazioni per la Festa della Lavanda, che celebra la coltivazione di questa pianta nei campi circostanti. Il borgo profuma di essenze e oli, mentre i negozi del centro espongono prodotti artigianali legati alla lavanda.

In autunno, invece, arriva l’evento più atteso: la Festa della Zucca, che ogni anno nel quarto weekend di ottobre richiama migliaia di visitatori. Il borgo si tinge di arancione con zucche di ogni forma e dimensione, sfilate medievali, mercatini e piatti tipici. È una festa che unisce folclore, gastronomia e tradizione, trasformando Venzone in un vero e proprio teatro a cielo aperto.

Passeggiate ed esperienze nei dintorni

Venzone è anche un ottimo punto di partenza per chi ama la natura. I monti che lo circondano custodiscono sentieri ideali per camminate ed escursioni. Tra questi spicca il sentiero celtico, che collega antiche chiese votive immerse nel verde, offrendo un percorso che unisce spiritualità e paesaggio.

Chi viaggia con i bambini o ama la biodiversità non può perdere il Farfallario di Bordano, poco distante dal borgo. È la più grande casa delle farfalle in Italia e ospita centinaia di esemplari provenienti da ecosistemi tropicali di tutto il mondo. Una visita che aggiunge colore e meraviglia al viaggio.

Come raggiungerlo senza difficoltà

Nonostante la posizione montana, raggiungere Venzone è semplice. Da Udine partono treni regionali che in circa mezz’ora portano direttamente al borgo. Gli autobus della linea SAF collegano la città in meno di un’ora, mentre chi preferisce l’auto può percorrere la SS13 Pontebbana o utilizzare l’autostrada A23, uscendo ai caselli di Amaro-Carnia o Gemona-Osoppo. La sua accessibilità lo rende perfetto per una gita in giornata, ma anche per un soggiorno più lungo tra natura e borghi friulani.

Perché scegliere Venzone come meta

Visitare Venzone non significa soltanto scoprire un borgo medievale ben conservato. Significa immergersi in una storia millenaria, osservare da vicino un esempio unico di ricostruzione post-terremoto, lasciarsi sorprendere da tradizioni popolari e vivere un’esperienza che unisce memoria, arte e natura. Ogni pietra racconta il coraggio di chi ha saputo ricominciare, ogni vicolo trasmette l’autenticità di un luogo che non ha ceduto all’oblio.

Non è un caso se Venzone è stato riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia e come “Borgo dei Borghi”: qui il viaggio non è mai solo turismo, ma un incontro con la storia e con la forza della comunità friulana.