Chi pensa che Marrakech sia solo caos, souk affollati e odori speziati, probabilmente non ha mai varcato il cancello dei Giardini Majorelle. In un angolo discreto della città nuova, a pochi minuti dalla Medina, si nasconde un luogo che sembra uscito da un sogno orientale. Non un sogno qualsiasi, ma uno in blu cobalto, profumato di gelsomino, avvolto da cactus e palme tropicali, dove arte e natura si intrecciano con una grazia quasi surreale.
Benvenuto nel giardino più iconico di Marrakech, un posto che non è solo da vedere, ma da vivere.
Cosa tratteremo
Un’oasi artistica nel cuore urbano di Marrakech
Immagina di lasciare alle spalle il traffico e i clacson, le trattative infinite dei souk e la frenesia della Medina. In meno di mezz’ora a piedi, oppure in pochi minuti di taxi contrattato, arrivi davanti a un muro dipinto in una tonalità di blu talmente intensa da sembrare viva. Sei arrivato al Jardin Majorelle, uno dei luoghi più visitati del Marocco, ma anche uno dei più silenziosi.
Questo giardino botanico si sviluppa come una passeggiata tra design, arte e botanica esotica. Nulla è lasciato al caso: ogni pianta, ogni fontana, ogni decorazione è parte di una composizione visiva e sensoriale perfettamente calibrata. Qui si respira un’energia diversa, quella tipica dei luoghi concepiti come rifugi per l’anima.
L’origine: un pittore, una visione e un giardino
Dietro questa meraviglia c’è la mano (e il cuore) di Jacques Majorelle, pittore francese trasferitosi a Marrakech negli anni ’20. Affascinato dalla luce nordafricana e dai colori vividi del paesaggio locale, Majorelle acquistò un palmeto alle porte della città per costruire la sua dimora e uno studio immerso nella vegetazione. Ma il progetto andò oltre: l’artista iniziò a collezionare piante rare da tutto il mondo, trasformando gradualmente il giardino in una vera e propria opera d’arte vivente.
Nel 1937 dipinse la villa e molti elementi decorativi con un colore creato da lui: un blu elettrico e vibrante che oggi conosciamo come Blu Majorelle. Una tonalità ispirata ai toni usati dai berberi per decorare le loro case, destinata a diventare iconica.
Il giardino salvato da Yves Saint Laurent
Dopo la morte di Majorelle, il giardino andò incontro a un inevitabile declino. Fino a quando, negli anni ’80, entrano in scena Yves Saint Laurent e Pierre Bergé. Affascinati dal luogo, decisero non solo di restaurarlo, ma di viverci. La villa divenne la loro residenza privata, ribattezzata Villa Oasis, e il giardino tornò a splendere come ai tempi del suo creatore.
Yves Saint Laurent amava profondamente questo luogo. Dopo la sua scomparsa nel 2008, le sue ceneri furono sparse nel roseto del giardino, e oggi un memoriale in pietra ne ricorda la presenza. A pochi passi dai giardini è sorto anche un museo a lui dedicato, che celebra la sua carriera e la sua connessione spirituale con il Marocco.
Un percorso tra piante rare, laghetti e architetture moresche
Visitare i Giardini Majorelle è un’esperienza che stimola tutti i sensi. Il percorso si snoda tra bambù altissimi, cactus giganteschi, palme da dattero, bouganville e papiro, il tutto organizzato in una composizione elegante e mai casuale. Gli elementi architettonici mescolano influenze moresche e Art Déco, mentre piccole fontane, vasche e laghetti popolati da carpe koi riflettono la luce africana.
Il rumore dell’acqua accompagna la visita, così come il canto degli uccelli che popolano l’area. Passeggiare qui significa rallentare, osservare con attenzione, lasciarsi sorprendere dai dettagli e dai contrasti cromatici tra il verde intenso delle piante e il blu saturo delle superfici dipinte.
Musei, arte e una pausa nel blu
All’interno del complesso si trova anche il Museo Berbero, ospitato nell’ex atelier di Majorelle. Qui è possibile scoprire una selezione raffinata di oggetti tradizionali berberi, dai gioielli in argento alle ceramiche, fino agli abiti cerimoniali. È un modo per entrare in contatto con una cultura ricca e spesso poco conosciuta.
A pochi passi dai giardini, il Museo Yves Saint Laurent propone una retrospettiva dedicata allo stilista francese, con bozzetti originali, abiti iconici e fotografie d’epoca. Il design moderno dell’edificio è già di per sé un’attrazione, pensata per integrarsi armoniosamente con l’ambiente circostante.
E se dopo la visita hai voglia di rilassarti, il Café Majorelle ti accoglie con tè alla menta, dolci marocchini e piatti leggeri in uno spazio altrettanto curato nei dettagli. Sedersi lì, sotto un pergolato decorato, è quasi un’estensione naturale dell’esperienza del giardino.
Prezzi, orari e biglietti: tutto quello che devi sapere
I Giardini Majorelle sono aperti tutti i giorni dalle 8:30 alle 18:00, con ultimo ingresso alle 17:30. Il biglietto standard costa 155 Dirham (circa 14,30 €), ma sono disponibili anche combinazioni con il Museo Berbero e il Museo Yves Saint Laurent, che ti permettono di vivere l’esperienza completa.
È importante sapere che i biglietti sono acquistabili esclusivamente online. Il sito ufficiale consente di selezionare giorno e orario, ed è fortemente consigliato prenotare con anticipo, soprattutto nei periodi di alta affluenza.
Quanto dura la visita? E quando andarci?
La visita ai Giardini Majorelle richiede in media 1 ora, ma può estendersi a 2-3 ore se decidi di visitare anche i musei. L’ideale è arrivare la mattina presto, per evitare il flusso turistico e godersi il silenzio del giardino.
Nei mesi più caldi, le prime ore del mattino o il tardo pomeriggio sono perfette per approfittare dell’ombra generosa offerta dalle piante tropicali.
Marrakech oltre Majorelle: qualche consiglio in più
Se stai pianificando un soggiorno in città, scegli di alloggiare in un riad nella Medina, per avere tutto a portata di mano e immergerti nell’atmosfera autentica. Da lì puoi muoverti a piedi verso la maggior parte delle attrazioni, tra cui il Palazzo Bahia, il Giardino della Menara, i mercati tradizionali e la celebre piazza Jemaa el-Fna.
Per una connessione sempre attiva, ti consigliamo di utilizzare una eSIM come Holafly, evitando costi di roaming. Se desideri esplorare i dintorni, puoi valutare un’escursione a Essaouira, alle cascate di Ouzoud o un tour nel deserto di Agafay, a soli 45 minuti dalla città.
Perché non puoi perderti i Giardini Majorelle
I Giardini Majorelle non sono semplicemente un giardino. Sono un esempio perfetto di come arte, cultura e paesaggio possano fondersi in qualcosa di unico. Una pausa contemplativa nel caos di Marrakech, ma anche un luogo denso di storia, stile e ispirazione.
Se hai in programma un viaggio nella Città Rossa, questa tappa è assolutamente imprescindibile. Non solo per la sua bellezza, ma per quello che rappresenta: una dichiarazione d’amore per il Marocco, firmata da due grandi artisti.