In molti pensano che per organizzare un’escursione in montagna emozionante e scenografica sia necessario raggiungere necessariamente le alte vette alpine e dolomitiche. Eppure tra le province di Modena, Pistoia e Bologna sorge uno dei più importanti gioielli naturalistici dell’Appennino Tosco Emiliano: si tratta del Corno alle Scale che, con i suoi 1954 mt di altezza, rappresenta la cima più elevata sull’Appennino Bolognese.

Si trova precisamente a due passi da Lizzano in Belvedere, anche se il suo versante settentrionale rientra totalmente nel comune di Bologna, tanto da essere soprannominato “la montagna dei bolognesi”.
Il Corno alle Scale fa parte dell’omonimo Parco Regionale e la sua caratteristica bellezza, legata alla presenza di curiose balze rocciose simili a monumentali scalinate, ha ispirato persino alcuni poemi di Vico Faggi.

Escursione dal Comprensorio Sciistico Corno alle Scale

Il modo migliore per scoprire le bellezze del Corno alle Scale è organizzare delle piacevoli escursioni, grazie ai tanti sentieri presenti adatti sia ai più allenati che a coloro che vogliono godersi una semplice passeggiata nella natura del Parco Regionale. Non si dimentichi infatti che quest’area naturalistica è popolata da numerose specie animali, dalle marmotte ai mufloni che, con le loro grandi corna, sono il simbolo del parco.

Se si fanno escursioni in estate poi, si ha la possibilità di godere della bellezza più romantica del Corno alle Scale, con i suoi pendii punteggiati di more, lamponi, muschi, fragole e soprattutto mirtilli.

Per arrivare alla cima del Corno alle Scale vi sono diverse opzioni, tra le quali quella che parte dal Comprensorio Sciistico che, in inverno grazie alle piste del circo glaciale, rendono questa montagna una delle mete più amate di tutto l’Appennino Tosco Emiliano.

Si percorre la SP71 risalendo proprio una pista da sci per poi arrivare al Rifugio Le Malghe, dal quale si gode una vista magnifica sul Corno alle Scale. Si procede poi alla volta del Rifugio Duca degli Abruzzi (considerato il più antico di tutto l’Appennino Tosco Emiliano) e del Lago Scaffaiolo, situato a 1785 mt di altezza.

lago scaffaiolo corno alle scale
lago Scaffaiolo

Vale la pena soffermarsi presto questo specchio lacustre cristallino alimentato solo dallo scioglimento delle nevi e dalla pioggia: sembra immobile e privo di vita, se non fosse per la presenza di qualche girino.

La leggenda che ammanta questo lago lo descrivo come una sorta di porta per l’inferno, dal quale emergerebbero le anime dannate per trovare un attimo di refrigerio. Si racconta anche che qualora una persona pia vi buttasse dentro un sassolino, scatenerebbe una tempesta inaudita con onde fragorose, aprendo di fatto una voragine verso gli inferi.

Lasciato il Lago Scaffaiolo, si procede lungo il Passo dei Tre Termini e il Passo dello Strofinatoio, proseguendo dritto verso la croce del Corno alle Scale, dopo qualche arrampicata facile sulle rocce.

Dalla “Via dei Signori” ai Balzi dell’Ora

La “Via dei Signori” è un’altra via per raggiungere la cima del Corno alle Scale e parte dai 1184 mt di altezza della località di Madonna dell’Acero. Si percorre il sentiero n.323 alla volta di Pian d’Ivo, tra curiose opere d’arte sistemate sulla via nel 1994: si cammina tra abeti e faggi fino al sentiero n.323, superando le pittoresche cascate del Fosso della Voluta, raggiunge i Balzi del Fabuino, con splendida vista sugli Appennini.

L’escursione prosegue lungo il crinale che porta alla dorsale orientale della Cima della Nuda e alla spianata erbosa di quest’ultima, superando tratti piuttosto ripidi. Oltrepassando il Passo del Vallone, si passa sul sentiero n. 129 che, superando tratti esposti e gradoni rocciosi, arriva fino a Punta Sofia e poi alla vetta del Corno alle Scale.

monte nuda corno alle scale
cima del monte Nuda

Ben più ostica è invece l’escursione che raggiunge la vetta del Corno alle Scale passando per i Balzi dell’Ora, tanto da essere consigliata solo ai camminatori più esperti ed esclusivamente quando le condizioni meteorologiche sono ottimali.

Si parte in questo caso dal Rifugio Cavone per poi proseguire sui sentieri n.335 e 337, costeggiando il corso del Rio Piano e oltrepassando graziosi ponti in legno. Superando il Passo del Vallone e attraversando al Valle del Silenzio, compresi tratti scenografici a strapiombo, si raggiungono i tanto temuti Balzi dell’Ora: si tratta di gradoni scolpiti nella roccia, tanto scenografici quanto ardui da scalare.

La fatica sarà ben ripagata dal raggiungimento della croce, in cima alla vetta del Corno alle Scale.