Castelpetroso è un borgo raccolto del Molise che molti associano al suo celebre santuario, ma basta raggiungere il centro storico per scoprire un luogo sospeso nel tempo. Le strade silenziose, gli edifici in pietra e i piccoli slarghi raccontano una storia lunga più di mille anni, iniziata quando i Longobardi fondarono qui il Castrum Petrosum. Oggi di quella fortezza rimangono solo tracce, ma il tessuto urbano conserva un fascino autentico che merita una visita lenta e curiosa.
Passeggiando tra i vicoli ci si ritrova circondati da palazzi in pietra, piazzette minute, antiche chiese e punti panoramici che aprono su vallate verdi. Un percorso che unisce storia, architettura e paesaggi, completato dalla visita al santuario dell’Addolorata, una delle opere religiose più suggestive del Molise.
Cosa tratteremo
Guida completa a Castelpetroso
Dove si trova Castelpetroso
Castelpetroso si trova in provincia di Isernia, incastonato tra le valli di Bojano e Carpinone. Il borgo si arrampica sul Colle Petroso, nome attribuito nel 964, e da lassù offre scorci che cambiano con la luce del giorno. L’impianto urbano è compatto, raccolto e perfetto da esplorare a piedi.
Altitudine di Castelpetroso
Il borgo si trova a 872 metri sul livello del mare. La posizione rialzata regala panorami aperti e quell’atmosfera fresca tipica dei centri storici montani del Molise.
Cosa visitare a Castelpetroso
Arrivando a Castelpetroso la tappa più conosciuta è il Santuario dell’Addolorata, ma il cuore storico del paese si trova qualche chilometro più in alto, tra vicoli ripidi e case in pietra. Qui si incontrano i segni della sua storia millenaria: chiese medievali, piazze irregolari, l’antico palazzo marchesale e scorci che affacciano sulle vallate.
I percorsi si sviluppano in salita, collegando i diversi livelli del borgo fino alla parte più alta, da cui il panorama abbraccia l’intero territorio circostante.
Ecco un percorso completo, tappa dopo tappa.
Chiesa di San Rocco
La chiesa di San Rocco si trova appena fuori dalle mura del borgo. Risale alla metà del Settecento e presenta una facciata semplice, a capanna, con un piccolo campanile laterale. Il portale d’ingresso in pietra, protetto da una ringhiera in metallo, è sormontato da una mensola che regge un piccolo arco con l’immagine di San Rocco realizzata in maiolica.
All’interno, la chiesa ha un’unica navata coperta da volte a botte. Il presbiterio è leggermente rialzato e ospita l’altare sovrastato da un’edicola che custodisce la statua del santo. È presente anche un’acquasantiera dei primi anni del Settecento.
Nel XIX secolo la chiesa fu luogo di sepoltura, come raccontano alcune lapidi, tra cui una del 1815.
Davanti all’edificio si trova una croce stazionaria del 1612, posata su tre gradini quadrati e decorata con rilievi: una rappresentazione di Cristo, una Madonna a braccia conserte, un San Giovanni dolente e lo Spirito Santo. Sul retro è incisa una croce semplice.
Porta del Parco
Per entrare nel centro storico si attraversa la Porta del Parco, unica superstite delle tre antiche porte cittadine. Non è un semplice varco, ma un corridoio scavato nella roccia, con volte che sostengono le abitazioni soprastanti. L’atmosfera è quasi teatrale: un passaggio in penombra che, dopo una curva secca, introduce improvvisamente nel cuore del borgo.
Piazza Guglielmo Marconi
A pochi metri dalla Porta del Parco si apre piazza Guglielmo Marconi, uno spazio irregolare e in pendenza che fa quasi da sagrato alla chiesa di San Martino. Intorno si affacciano case antiche con muri intonacati segnati dal tempo. La piazza si trova lungo la scalinata che sale verso il castello ed è impossibile non attraversarla durante la visita.
Osservandola dall’alto si nota un motivo geometrico inciso nella pavimentazione, simile a un sole che sembra irradiarsi dalla facciata della chiesa.
Chiesa di San Martino
La chiesa di San Martino è l’edificio religioso più rappresentativo del borgo. L’attuale struttura, risalente al XIII secolo, sostituì una chiesa precedente edificata nei primi anni di vita del Castrum Petrosum. Il portale del 1267 richiama quello della chiesa di San Francesco a Isernia.
Nel corso dei secoli la chiesa subì diversi interventi: modifiche documentate nel Seicento, opere successive legate ai danni del terremoto del 1805 e la consacrazione dell’altare maggiore nel 1740.
La facciata in pietra, con rosone e piccolo campanile laterale, si apre su una piazza in forte pendenza. All’interno ci sono tre navate, con volte affrescate sopravvissute al terremoto e un insieme di opere di rilievo:
una tela della Pietà,
un pulpito e un confessionale seicenteschi,
un campanile costruito con materiali di recupero dal periodo romano fino al medioevo, ancora dotato di due campane cinquecentesche.
Piazza Girasole
Proseguendo tra i vicoli in salita si raggiunge piazza Girasole, punto più alto del borgo. Qui sorge il palazzo Marchesale de Rossi, erede dell’antico castello longobardo. La piazza è delimitata da case in pietra ben conservate e da una balaustra che permette di affacciarsi sulle vallate.
L’atmosfera è luminosa e ariosa, con scorci che ricordano la storia nobile del luogo.
Palazzo Marchesale de Rossi – Castello di Castelpetroso
Il palazzo Marchesale de Rossi conserva ciò che resta del castello edificato nell’anno Mille dai Longobardi. Dopo la costruzione subì passaggi di proprietà tra famiglie influenti: Angioini, d’Alneto, Pandone, Storrente, Caracciolo, Paolucci e infine i De Rossi, che gli diedero il nome attuale.
Lo stemma con il leone rampante è ancora scolpito sul portale. L’edificio, rimasto in parte in abbandono per secoli, venne recuperato nel Novecento e oggi ospita:
il museo della civiltà contadina,
il presepe molisano, opera realizzata dagli anni Settanta in poi e dedicata ai paesaggi e ai monumenti simbolo del territorio.
Il palazzo ha una pianta a C con cortile interno, finestre irregolari e uno scalone a L posato su una volta in pietra. L’insieme è suggestivo e permette di immaginare l’antico sistema difensivo che cingeva l’intero borgo.
Gli orari di apertura possono variare, anche in estate: conviene verificarli prima della visita.
Santuario di Castelpetroso – Basilica minore dell’Addolorata
Dopo aver esplorato il borgo, il percorso prosegue verso la sua attrazione più celebre: il Santuario dell’Addolorata, a 4,5 km dal centro storico. Sorge sul versante di un’altra montagna, in un luogo scelto per le apparizioni mariane del 1888.
La costruzione iniziò nel 1890 e si concluse solo nel 1975. La basilica, in stile neogotico, colpisce per la presenza delle due torri campanarie e per la grande cupola ottagonale che raggiunge 52 metri.
Dal santuario parte un sentiero che sale fino al punto esatto delle apparizioni, dove si trova una piccola cappella immersa nel bosco. È raggiungibile a piedi o in auto, con un parcheggio vicino.
Mappa dell’itinerario di Castelpetroso
Il percorso all’interno del borgo si sviluppa comodamente a piedi. Per il santuario, considerata la distanza, è preferibile utilizzare l’automobile.
Nonostante le dimensioni ridotte, Castelpetroso offre alcune strutture dove soggiornare e vivere con calma sia il borgo sia il santuario. Una mezza giornata è sufficiente per visitare entrambi, per poi dedicare tempo ad altri centri del Molise.
Per una base più comoda, con più servizi e scelta di alloggi, può essere utile fermarsi a Isernia, distante pochi chilometri. Da lì ci si muove facilmente verso le altre località della zona.