Ghiacciato e circondato dal candore della neve in inverno, o limpidissimo e blu-verde nel resto dell’anno, il Lago Blu di Breuil-Cervinia è un piccolo capolavoro della natura.

I larici secolari che lo circondano, il monte Cervino che vi si specchia nelle giornate serene in cui il vento lascia tranquille le sue acque, gli alpeggi e le rosee fioriture dell’erica in contrasto con il suo azzurro, fanno di questo laghetto il soggetto perfetto per una cartolina. Lo sfondo ideale per il selfie-ricordo del viaggio sulle Alpi.

Le origini, la storia e la leggenda del Lago Blu

La formazione del Lago Blu è dovuta all’ammasso dei detriti trasportati da un antico ghiacciaio che, nel corso del tempo, si sono accumulati fino a sbarrare il corso di un fiume, creando il ristagno delle acque provenienti dalle sorgenti sotterranee che danno origine al fiume e al lago stesso.

Si tratta quindi di un lago morenico, come gli altri laghetti della zona, appartenenti tutti al gruppo dei Laghi del Layet. In realtà il Lago Blu, situato a 1981 metri sul livello del mare, è l’unico tra i Laghi del Layet ad essere presente durante tutto l’anno, proprio perché alimentato anche dalle acque provenienti dai bacini degli altri laghetti, che si trovano ad altitudini superiori. Due ruscelli partono dal lago, sfociando nel torrente Marmore, il più importante della Valtournenche.

lago blu cervino

Lo splendido colore del lago, tra il blu e il verde, è dovuto alla presenza di particolari alghe sul fondo, nonché al tipo di minerali disciolti nelle sue acque, provenienti dall’erosione provocata dai ghiacciai, superficiali e sotterranei. In documenti risalenti al XIX secolo, il lago veniva talvolta chiamato Lac Vert (Lago Verde) o, nella varietà locale del dialetto valdostano, Lac de Layet, come lago principale del gruppo a cui appartiene.

La leggenda del lago Blu

Al Lago Blu è legata una leggenda. Si narra che nel luogo in cui oggi ammiriamo il laghetto sorgesse la baita di una famiglia di pastori, e che una sera un pellegrino bussò alla loro porta per chiedere cibo e un riparo dal freddo. Il pellegrino venne cacciato in malo modo e solo il più piccolo della famiglia avrebbe voluto aiutarlo, ma venne punito per questo, e mandato a raccogliere la legna di notte, da solo, nel bosco. Resistendo alla paura, il pastorello riuscì a raccogliere la legna e all’alba far ritorno a casa ma, al posto della casa, trovò il magnifico laghetto.

Dopo la disperazione per la perdita dei suoi cari capì che la foresta lo aveva salvato dallo scomparire nelle acque del lago, e che i suoi genitori erano vittime di una maledizione lanciata dal vecchio pellegrino. Lui e i suoi discendenti si stabilirono quindi in prossimità del Lago Blu, e vissero all’insegna della pietà e dell’ospitalità negli anni a venire.

Un’escursione al Lago Blu

Si arriva al Lago blu molto facilmente, sia in macchina che a piedi, o con l’autobus.
Con l’auto si può prendere la Strada Regionale 46 che collega Pâquier, il capoluogo del comune di Valtournenche, a Cervinia; il laghetto si raggiunge in dieci minuti da Breuil-Cervinia e con qualche minuto in più da Pâquier. In prossimità del lago è presente un comodo parcheggio.

Gli autobus della linea Châtillon-Breuil-Cervinia e quelli della circolare Breuil-Cervinia permettono di raggiungere il Lago Blu in autobus, scendendo proprio nelle vicinanze.

Gli amanti delle passeggiate nella natura possono invece camminare per 20-25 minuti attraverso il facile sentiero che si snoda nel bosco partendo da Cervinia. Si tratta di una deviazione molto ben segnalata del sentiero panoramico 107, il percorso di trekking ad anello di 70 km, conosciuto anche come “Gran Balconata del Cervino”.

Il lungolago si percorre in 10 minuti, ma si può trascorrere ben più tempo in questo luogo affascinante. Magari ristorandosi con un pasto a base di piatti tipici della cucina della Valle d’Aosta, in uno degli ottimi ristoranti nelle vicinanze del lago, sorseggiando un drink in uno degli hotel con bar annesso e vista spettacolare, o semplicemente sdraiandosi sui prati in prossimità del laghetto, se la stagione lo permette.